giovedì 3 novembre 2011

Aggregatore di Volantini

Approfitto dello spazio per segnalare un sito che aggrega i volantini delle varie catene distributive Italiane.

Rimango in attesa di feedback sull’iniziativa e sulla sua realizzazione.

Grazie!

mercoledì 26 ottobre 2011

Speciale Halloween: Panini di zucca (vegan)

Ed ecco che per Halloween (e per abbondanza di zucca, a casa) ho deciso di lanciarmi in un ricetta nuova.

Sarà anche la prima in cui uso un food-processor differente dalla macchina del pane. La mia povera Moulinex è al momento inusabile quindi mi sono fatto prestare un Kenwood che mi ha stregato!!!
Ora sarà difficile restituirlo.


Ho trovato sul blog di Gloricetta una ricetta per dei panini di zucca. Sfortunatamente Ms Baker è intollerante al lattosio. Avendo anche amici Vegani ho deciso di modificare la ricetta di ui sopra in versione vegan.

Ecco la mia proposta:
    latte di soia 150 ml
    sale un pizzico
    margarina 60 g
    purea di zucca 400 g
    farina manitoba 750 g
    lievito di birra 25 g
    zucchero 100 g
    vaniglia 1 bacca

La quantità di farina è più alta della ricetta originale. Il valore 750g è indicativo.
A mio avviso dipende da quanto è acquosa la zucca. Personalmente credo di essere arrivato intorno agli 850 g tentando di rendere l'impasto meno liquido e maggiormente lavorabile.

Preparazione:
Tagliate la zucca a cubetti e quindi frullatela.
Versate nel contenitore della MdP (nel mio caso era il Kenwood) gli ingredienti secondo l'ordine riportato sopra.


Nella foto potete vedere un primo tentativo non vegano. Ho aggiunto del miele. Personalmente me ne sono pentito. Il sapore è risultato troppo intenso. Sto pensando ad una futura variant con l'aggiunta di amaretti.

Fate partire il programma di impasto. cotrollatelo a intervalli regolari aggiungendo farina se necessario.



Una volta ottenuta una palla lavorabile preparate una superficie sfruzzandovi della farina.
Piegate l'impasto su se stesso ripiegandolo in tre.
Il risultato dovra' essere lasciato a lievitare fino raddoppiarne il volume (solitamente 2 ore). lasciandolo in luogo caldo (25 gradi circa) coperto da un telo.



Una volta terminata la prima lievitazione prendete il risultato e schiacciatelo facendo uscire tutta l'aria.
Ripiegatelo su se stesso l'impasto e suddividetelo poi in piccole palline che dovranno successivamente lievitare per diventare i vostri panini.



Dalle quantità sopra dovreste poter ottenere 16/18 panini.



Lasciate a lievitare le piccole forme in una teglia per almeno un'ora.

Preparate il forno a 200 gradi, infornate la teglia portando la temperatura a 180.
Attendete circa 25 minuti (anche qui il tempo di cottura dipende da forno a forno e dall'impasto che avrete ottenuto).



Una volta che i panini saranno dorati togliete dal forno e lasciate raffreddare.

Ora potete gustarvi i panini che risulteranno soffici e dolci.
Inoltre i panini tendono a rimanere morbidi anche nei giorni seguenti la loro preparazione.


Fatemi sapere se sono di vostro gradimento.

Buon Halloween!

venerdì 14 ottobre 2011

Cronaca di una morte annunciata

Era ormai un po' di tempo che il cestello mi preoccupava: perdeva del nero, si vedeva della ruggine e, cosa peggiore, ogni tanto qualcosa di nero si staccava dalla sede del perno.

Oggi purtroppo è successo. Il cestello è passato a miglior vita.
Credo che i pezzetti neri che si staccavano erano parti della guarnizione ormai cristallizata.

Dopo aver sfornato del pane in cassetta ho messo il gestello a lavare ed ecco che il perno è uscito dalla sede!!!


Ora spero vivamente che la Moulinex lo sostituisca visto che la macchina non ha ancora un anno di vita. :(

Un'ultima foto per mostrare l'ultimo pane sfornato da questo cestello. Il sapore e' ottimo. Almeno il cestello se n'e' andato con una nota d'orgoglio.


Aggiornamento del 24/10/2011: Alla fine la moulinex non ha cambiato il pezzo. Il centro di assistenza ha dichiarato che dopo i sei mesi dall'acquisto gli accessori soggetti ad usura non vengono considerati in garanzia.
Sinceramente la cosa non mi torna... proverò in un altro centro. Non credo che la prossima volta sceglierò un prodotto Moulinex. Probabilmente andrò su Bosch o Kenwood...
Conoscete qualche marca coreana che si occupa di food-processor?

Panini alla birra e farro

Ho trovato innumerevoli ricette per i panini alla birra non vogliatemene se ne aggiungo un'altra. Le proporzioni scelte permettono di usare un'intera bottiglia da 33cl:
  • 330 ml di birra doppio malto,
  • 15 g di sale,
  • 150 g di farina manitoba,
  • 500 g di farina farro integrale,
  • 10 g di lievito essicato,
  • 15 g di miele.
Inserite gli ingredienti nel cestello della MdP così come ordinati sopra.



Mix reattivo fra sale e birra! Non esagerate!



Solito programma di lievitazione. Lasciate lievitare nel cestello fino a quando l'impasto non arriverà al limite quindi prendete una teglia, copritela con della cartaforno, spruzzate della farina, e riversatevi l'impasto sopra.
Aggiungete altra farina per rendere l'impasto lavorabile.

Ora staccate dall'impasto dei pezzi poco più piccoli del vostro pugno.
Per ogni pezzo ripiegate il piccolo impasto su se stesso e quindi arrotolatelo con le mani per trasformarlo in un ovaloide.

Ripetete l'operazione fino a terminare l'intero impasto.

Ora dovreste avere sulla teglia una serie di mini panini. Decorateli con dei tagli usando un coltello seghettato.


Coprite il tutto con un telo e lasciate riposare per almeno due ore. al temrine di questo tempo il volume sarà raddoppiato. se così non fosse lasciate ulteriormente lievitare allungando il tempo.

Non esagerate con la lievitazione o rischierete di avere dei panini che si sgonfieranno prima dellaa cottura.

Scaldate il forno a 170 gradi.

Una volta che i panini hanno le dimensioni desiderate infornatate la teglia e lasciate cuocere per 20 minuti (il tempo dipende anche dal vostro forno quindi tenete d'occhio la doratura).






Terminata la cottura sfornate e laciate raffreddare su una griglia.



Il risultato sono dei panini dal gusto forte e dal retrogusto amarognolo.
Il profumo sarà simile a quello della birra da voi usata.

I panini si possono mantenere circa 2 o 3 giorni a seconda di come gli conserverete.

Fatemi sapere se ne apprezzate il gusto!

Alla prossima.




    venerdì 30 settembre 2011

    Lievito fresco contro lievito essiccato

    Negli ultimi due mesi ho iniziato a sperimentare il lievito fresco.
    Tanto per fare pubblicità ecco la marca usata (nessuna scelta consapevole: è quella che trovo al supermercato):



    Ammetto, con una certa sorpresa, di essermi trovato estremamente bene. Il potere lievitante mi è sembrato superiore a quello del lievito essiccato (che ricordo: usavo senza prima riattivarlo nell'acqua tiepida come invece suggerito sulle confezioni).

    Solo tre giorni fa, però, ho compreso la grande differenza dopo aver deciso di provare a realizzare dei panini di farro.
    Per non so quale motivo avevo deiso di usare una busta di lievito essiccato. Forse solo per provare le effettive differenze.

    Ecco la ricetta usata per i panini:

    La mia ricetta:

    • 270 ml di acqua,
    • 10 ml di olio extravergine d'oliva,
    • 10 g di sale,
    • 120 g di farina manitoba,
    • 430 g di farina bianca di farro,
    • 10 g di lievito essicato,
    • 20 g di zucchero di canna.
    Come al solito ho elencato gli ingredienti nell'ordine in cui ho inserito questi nel cestello della macchina del pane.
    Usuale programma di solo impasto (l'11 nella mia macchina). Attesa di 1 ora e mezza ed ecco l'inatteso risultato: l'impasto finale non aveva minimamente lievitato.
    Ho deciso quindi da lasciare alla palla (di bellissima consistenza) il benficio del dubbio ed attendere ancora un paio d'ora.
    Purtroppo allo scadere del tempo di recupero ancora nulla. Nessuna lievitazione.
    Mi sono un po' rassegnato all'idea di dover buttare il tutto ma come una sorta di sfida personale ho lasciato tutta la notte nel cestello l'impasto per vedere se alla mattina, dopo almeno sette ora, vi sarebbero stati cambiamenti.

    Inutile dire che sono rimasto deluso. L'impasto era esattamente come lo avevo lasciato.

    Ho deciso quindi di provare un'ultima cosa prima di gettare il tutto.
    Ho preso il lievito fresco, l'ho aggiunto all'impasto, e, cosa un po' pericolosa per la consistenza della palla, ho riattivato il programma di impasto della macchina.

    Allo scadere dell'ora e mezza non credevo ai miei occhi.
    L'impasto era quasi uscito dal cestello.

    Ho quindi preso la leccarda, vi ho posto la cartaforno, un goccio di olio su questa, e ho lavorato l'impasto per avere un panfocaccia invece che dei panini.

    Ho infornato il tutto a 180 C e, dopo circa un quarto d'ora, avevo già la superficie del panfocaccia dorato.


    Ho tolto dal forno e lasciato raffreddare.

    Le due cose strane che ho notato:
    • il panfocaccia si è colorato più velocemente del previsto (15 minuti invece di 20),
    • la crosta era più spessa di quanto mi attendevo.
    Dopo un mezzora ne ho assaggiato un pezzo.
    Il sapore è sempre qualcosa di soggettivo ma ho trovato il gusto più ricco dell'usuale.
    Credo sia dovuto alla quantità di lievito o forse mi sono solo convinto di questa differenza

    Altri "assagiatori" non hanno avuto la mia stessa impressione.

    Ricaitolo: questa non voleva essere una storia di come trasformare un fallimento in qualcosa di accettabile ma la scoperta di quella che potrebbe essere una nuova tecnica e delle differenze tra due tipologie di lievito.


    Quello che ora mi preme fare e che sarà il mio prossimo esperimento:
    • preparare un impasto senza lievito da lasciare a riposo per circa 24 ore (fermentazione?),
    • una fase di lievitazione successiva con del lievito fresco,
    • vedere se vi sono diffrenze con la stessa miscela che però non ha avuto un periodo di riposo di un giorno.
    Vi saranno veramente differenze?

    A presto per una risposta empirica!

    sabato 17 settembre 2011

    Pausa esplorativa

    No, non ho abbandonato il blog.

    Sono solo in fase di lettura.

    Dopo aver acquistato il libro di Jeffrey Hamelman:



    mi sono confrontato con la mi ignoranza in materia di tecniche di panificazione.
    Ora sto studiando (termine piu' corretto rispetto a "leggendo") questo fantastico manuale per capire meglio i meccanismi che stanno alla base della preparazione del pane.

    Ora capisco meglio gli errori che ho commesso in passato ma non ho ancora l'esperienza per poter dire: "Ora sarei in grado di rimediare".

    Sono anche rimasto piacevolmente colpito dall'introduzione del libro "A Baker's Book of Techniques and Recipes" che sembra riprendere le tematiche del problema che mi ero posto in questo post.
    A quanto pare la "ripetibilità" è un problema che ci si pone presto.

    A breve alcune foto su un nuovo accessorio che ho da poco sperimentato.

    A proposito: nessuno l'ha in formato elettronico?
    Vorrei poterlo usare con il mio nuovo Nook Touch.




    Per chi volesse dettagli: si tratta di un e-reader commercializzato da B&N (concorrente di Amazon nella vendita di libri) con touch screen su cui gira Android (2.1): quindi facilmente modificabile e personalizzabile. A chi piace "smanettare" lo troverà un'alternativa sicuramente più interessante rispetto al classico Kindle.  :)